Ghosting: ti lascio senza darti spiegazioni...
Di seguito riporto un'intervista al Prof. Roberto Pani, psicoanalista e docente di Psicologia Clinica presso l’Università di Bologna, al quale sono state chieste alcune delucidazioni in merito a questo atteggiamento: "ghosting".
«In genere, le persone che spariscono hanno difficoltà a giustificare il fatto di sentirsi inadeguati in una relazione che sta assumendo un significato importante.
Immaginiamo un legame che cresce, e che arriva a un punto oltre il quale "deve" evolversi: può accadere che lui (ma il discorso vale anche per il gentil sesso) non riesca più a sostenere una parte che ha recitato sino ad allora. Naturalmente, non parliamo di prese in giro intenzionali, ma di comportamenti inconsapevoli».
Il fuggitivo, quando deve fare sul serio, non riesce più a rispondere alle aspettative che lui stesso ha creato: ad esempio "faremo grandi cose insieme io e te". «E così, trovando difficile spiegare il proprio venir meno rispetto alle promesse iniziali, preferisce dileguarsi. Come un bambino che nega ciò che non gli piace».
La reazione di chi subisce ghosting?
«È devastante. Chi subisce una sparizione subisce una vera ferita, tanto che alcuni studi l'hanno paragonata a un dolore fisico. Che sia da parte di un fidanzato di lunga data, un potenziale amore, un amico caro, ma anche dopo un colloquio di lavoro, il ghosting fa male. Non è tanto la durata del tempo trascorso insieme, quanto l’aspettativa che vi si era riposta....."
BUONA LETTURA
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